Michele: l’Arte del Risalto
Grafopress, La Rapida di Lusso della Nebiolo e Pedale Planeta. Sono nomi che evocano un che di arcano, come fossero animali preistorici o venissero da civiltà sepolte. E c’è da scommettere che anche a vederle in funzione oggi sembrerebbero misteriosi totem retrofuturisti. Ma ai loro tempi furono le protagoniste dell’inizio di una piccola impresa. Sono le prime tre macchine tipografiche che Michele Di Virgilio comprò nel 1969, quando prese drasticamente in mano la propria vita professionale. Le pagò 6.000.000 di lire in un’epoca in cui lo stipendio medio era di 90.000 lire al mese. Tutto iniziò come qualcosa che potrebbe suonare oggi ancora più antica dei nomi di quelle macchine: un mestiere. Un mestiere artigianale, la cui fattura, Michele, perfezionava di giorno in giorno, e di cui, di giorno in giorno, si appassionava. Come sempre, d’altronde, quando si scopre che la cura e la dedizione generano la bellezza della qualità. Sono lontane le notti che Michele faceva per stampare a mulinello le partecipazioni di matrimonio per conto di altri tipografi di Roma che non sapevano farlo. Sono lontane ma solo nel tempo. Con gli anni e l’innovazione è cambiato tutto, la tipografia è diventata offset e Michele, con l’aiuto dei figli ha fondato Rotostampa prima e poi Sprint24, una delle prime tipografie online. Oggi che l’attività di famiglia può procedere da sola, oggi che la stampa digitale ha forse standardizzato un pò i prodotti tipografici anche quelli che dovrebbero essere per occasioni speciali, oggi Michele può riprendere il filo del discorso che aveva interrotto anni fa con una missione in più. C’è una domanda di ricercatezza e di cura del prodotto, di qualità ulteriore e di fattura artigianale che viene soprattutto dal raffinarsi del gusto europeo. La tecnica letterpress va esattamente in questa direzione. Ma non ci si improvvisa stampatori professionali di tipoimpressione, ci vogliono davvero molti anni di esperienza per un risultato che dia un risalto vero, autentico, tangibile.
Questa esperienza, la maestria della tradizione tipografica italiana, è sempre stata qui, nelle nostre mani, in attesa che la lentezza degli anni deponesse la sua forma.
Il destino ce l’avevamo scritto sulle linee del palmo della mano. Linee che non sapevamo cosa volessero dire, ma che erano chiaramente scritte in bassorilievo. lo Staff di Michele Letterpress
Letterpress: Impronte Artigianali
C’è un’analogia che secondo noi funziona per spiegare cosa significa oggi letterpress: il vinile. Il fascino assoluto che ha il vinile per gli appassionati di musica rispetto alla pur perfetta dimensione digitale del suono dei compact disc o la praticità degli mp3, descrive perfettamente l’appeal che ha il gusto artigianale del letterpress rispetto alla imperante standardizzazione della stampa offset. Qualcosa che ha a che fare con i rituali di ascolto, con il tatto sia nell’accarezzare copertine che nel maneggiare dischi, con il piacere visivo di oggetti vissuti ed evocativi, con il meccanismo docile della puntina del giradischi che cerca il solco per leggere la musica e dischiuderne il profumo. Allo stesso modo di fronte ad un prodotto stampato con una tipoimpressione di qualità i sensi si dilatano: le dita leggono la traccia di un effetto visivo che mette gli occhi all’ascolto.